Daily Archives: 11/12/2013
Viaggiatore VS Turista. E tu chi sei?
La perenne diatriba di chi, per i più svariati motivi, si trova a gironzolare da qualche parte nel mondo.
Siamo tutti Viaggiatori, ovvio!
E ovviamente ognuno si sentirà di vestire i panni del viaggiatore, figuriamoci se si può essere semplici e superficiali turisti!
Ma partiamo dalla definizione che ne danno i dizionari:
TURISTA
Chi viaggia per istruzione o per diletto.
VIAGGIATORE
Chi fa viaggi a scopo di esplorazione, di studio, di ricerca.
Si evince che il Turista sia un tipo più spensierato (o sta solo scappando brevemente dal tran-tran quotidiano?), mentre il Viaggiatore sia una persona più ponderata (oppure vagabonda?).
A ognuno di noi piace sentirsi esploratori, ci scopriamo Marco Polo se andiamo in Cina (in aereo) o Magellano se attraversiamo uno stretto oceanico (in nave da crociera).
La verità?
La verità è che non c’è un confine netto tra Viaggiatore e Turista, ammettiamolo, perfino al più incallito “vagabondo” ogni tanto piace inforcare occhiali scuri, infradito e bermuda, per immedesimarsi nella figura del “villeggiante”.
Io stesso credo che ci debba essere una misura nelle cose, affiancando i due ruoli nelle percentuali che più ci confanno: è un po’ come intramezzare periodi di routine e lavoro a periodi di viaggio, è noiosa la routine, ma alla lunga stanca anche viaggiare, si perde motivazione.
Così ogni tanto si può aver bisogno di fare il Turista, con meno pensieri, più comodità e relax.
Gli estremismi
C’è poi chi punta a qualche tipo di record, come ad esempio record chilometrici e temporali.
Ma colui che fa questo non è un Viaggiatore, e neanche un Turista, per me rientra nella categoria degli Atleti: ovvero, coloro che in seguito ad una preparazione fisica e psichica adeguata, percorrono grandissime distanze a tempo di record; gli appellativi di Viaggiatore o Turista non gli si addicono, perché viene meno quel minimo di “ambientazione temporale” necessaria a chi viaggia.
Infine, c’è chi lo fa per vantare semplicemente statistiche esagerate, accumulate durante gli anni, che hanno poco senso in fondo: trovo nelle statistiche alcuni dati spesso interessanti, ma dati da inserire tra le note, non nel titolo del viaggio; non si vince niente, i “titoli” non sono mondiali, ma semplicemente personali, ricordatevi che l’Albo d’Oro dei viaggiatori non esiste!
L’esploratore moderno
Per terminare, oramai si può dire che l’era dei grandi esploratori sia bella che terminata, e noi non siamo altro che emulatori delle eroiche imprese compiute da persone straordinarie in nome della scienza e della conoscenza.
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Che senso ha quindi mettersi a rischio per esplorare terre lontane ma conosciute ai più? C’è il rischio di raccontare una storia non più esaltante (se non, a volte, ridicola) come poteva esserlo anni fa?
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E che senso ha visitare un paese lontano rimanendo nella nostra “bolla” immacolata di turista? C’è il rischio di sentirsi mancare qualcosa di più “vero” e meno “occidentale”?
Sono sicuro che da entrambe le parti ci siano risposte esaustive e giustificative di entrambi i ruoli.