Non può piovere per sempre. (oppure si?)
Si ok, partenza bagnata – partenza fortunata, ma ora sono già partito da 5 giorni eppure ancora sono a mollo.
E’ incredibile, questo anno il meteo non è mai stato clemente, ma sembrava che l’estate fosse arrivata, ed invece, ecco che di nuovo il maltempo si abbatte su tutta europa (almeno su quella che sto attraversando io) senza lasciare tregua.
Subito dopo il confine, la veloce magistrale slovena mi ha portato in Croazia, con il primo check dei documenti da parte delle autorità: tutto OK, nonostante la carta d’identità sia scaduta e rinnovata dal timbro comunale (generalmente non riconosciuto all’estero).
Le strade della Croazia sono un turbine di emozioni e ricordi del viaggio che intrapresi 3 anni fa con l’amico Naoki, in bicicletta, perciò riuscivo a ricordare ogni curva: più piano si va e più il ricordo rimane indelebile, questo è assodato.
Da Senja, deviazione verso Plitvice, nell’interno, dove dopo pochi kim ho dovuto fermarmi causa pioggia: fortuna ha voluto che abbia trovato un riparo sotto una tettoia in una casa abbandonata; perfetto, eccetto per il rumore delle auto che passavano a folle velocità subito di fronte.
La mattina è l’occasione per fare un rapido controllo meccanico, constato così che l’olio Nils è stabile e senza consumi anomali, mentre la catena deve essere appena tirata, 180° di bullone e una spruzzata di grasso, fatto.
Si riparte, di nuovo sotto qualche goccia, gli 80km che mi separano da Plitvice passano rapidamente; entro nel parco con biglietto ridotto da studente per 80 Kune, circa 10€.
Lo spettacolo è disarmante, mai avrei immaginato tutta quella bellezza racchiusa in qualche km quadrato.
Dopo 2 chiacchiere con dei bikers di Sondrio, piuttosto incavolati per l’acqua che si eran presi e stavano continuando a prendere, è l’ora di indossare l’impermeabile “Brenta” by Moto-One e proseguire verso Mostar; attraverso l’interno della Croazia, così opposto e diverso rispetto alla costa, desolato e povero, reso ancora più “triste” dalle nuvole e dalla nebbia.
Faccio 100km incontrando solo 5 auto.
La sera il tempo peggiora di nuovo, così decido di fermarmi in una stanza di ristorante, dove per 15€ ho letto, doccia (fredda..!), wifi e prima colazione. Non male!
La mattina, finalmente quasi del tutto asciutto, riparto col sole, speranzoso, purtroppo devo arrendermi all’ennesimo scrollone d’acqua prima, e dopo, essere entrato in Bosnia.
Confine anomalo.
Anche qui la carta d’identità è stata accettata, mentre mi hanno chiesto anche la carta verde dell’assicurazione. Tutto OK.
Lungo il tragitto, per soli 25km di deviazione arrivo a Mostar, e così passo da lì per vedere se arriva qualche benedizione ed un raggio di sole…
Niente da fare! Pure lassù mi vogliono male!!
Ok, continuo per Mostar, dove finalmente sarò all’asciutto presso la famiglia di Gala.
Ma questa è un’altra storia.