Category Archives: 2013
GPS: tu parti con, o senza?
“Facile: senza!!
(Perché io sono un viaggiatore vero, con le palle, so navigare con le stelle e con il vento)”
Certo, questo è ciò che ci piace immaginare, o ciò che vendiamo come vero ai nostri interlocutori, in realtà le cose stanno un po’ diversamente.
Nell’estate 2012, quando mi trovai a partire per Firenze-Nordkapp, ruppi la corda del contakm 2 giorni prima dello start, così fui costretto, principalmente per controllare la velocità, a munirmi di GPS.
Una scelta che mi cambiò il viaggio, ma non necessariamente in peggio.
Secondo me questo strumento ha grandi, enormi potenzialità se saputo usare, ed è importante saperci mettere le mani in certe situazioni; allo stesso modo, condiziona il nostro modo di viaggiare togliendo un po’ di interesse.
PRO
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Utilissimo per perdere poco tempo nelle grandi città
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Immancabile per trovare al volo un indirizzo preciso
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“Simpatico” per registrare statistiche di tappa
CONTRO
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E’ elettronico, ed in quanto tale, se si rompe son ca**i
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Dà assuefazione
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Disabitua alla navigazione “reale”
Devo riconoscere che in effetti, entrare e soprattutto uscire dalle grandi città, senza GPS, è un bel casino, il GPS sa sempre dove siamo e dove vogliamo andare.
Per me che poi dovevo trovare al volo alcuni indirizzi specifici, quali quelli di amici e/o couchsurfers in mia attesa, ho trovato un amico in questo apparecchio, che, fatta eccezione per alcuni casi ambigui, mi ha sempre portato a destinazione.
Sfortunatamente non ho mai capito bene come usarlo, avendo avuto solo 2 giorni per abituarmi all’idea di dover partire con quello, e quindi non ho mai registrato alcuna tappa, ma ammetto che avere tutte le statistiche e poter scaricare il percorso sul pc per dedurne ogni dato sarebbe stato più che interessante!
Purtroppo, essendo un apparecchio elettronico, è soggetto a rotture fragili ed anche di software, non solo fisiche, che difficilmente sono riparabili, specie in paesi stranieri e magari non del tutto avanzati come quelli europei.
E questo può rappresentare un grave problema, essendo noi abituati alla navigazione assistita siamo colti alla sprovvista da una rottura, che ci manda così nel pallone.
La navigazione “reale” ci sembra così astrusa che inizialmente perdiamo la testa, assuefarsi all’uso del GPS è perciò pericoloso, se si vuole.
Allo stesso modo, non si impara mai la strada percorsa: facendoci dirottare verso sconosciute mete seguendo itinerari perfettamente studiati da una mente elettronica, non mettiamo in moto la mente umana, e così un cartello stradale è uguale al seguente, un albero sul ciglio della strada non fa differenza per noi, una casa, una curva particolare non rimarranno mai impressi nella nostra memoria come chiari e solidi punti di riferimento.
Immaginate di ripercorrere la stessa strada, prima col GPS, e poi senza: vi troverete arresi, non ricorderete addirittura di averla mai percorsa. Vero?
In ogni caso
E’ comunque raccomandabile avere un navigatore a portata di mano, anche solo per tirarlo fuori nelle emergenze o nelle situazioni difficili sopra descritte.
E’ bello perdersi, ma è altrettanto bello decidere di poter tornare sulla giusta strada senza troppo affannarsi.
Non ovunque si possono chiedere indicazioni, non ovunque si ha il tempo di farlo.
A lasciarlo a casa, siete sempre a tempo; se però non lo avete non so quanto possa valere la pena impegnare sui 100-150€ per averne uno, questo dipende solo dalla consapevolezza dei vostri mezzi, se averlo vi fa sentire più sicuri, è certamente un buon acquisto.
Ma cautela…non bisogna abituarvisi…è come la droga!!
Però non è neanche da demonizzare, come fanno molti che si credono Cristoforo Colombo su due ruote.
Per quanto mi riguarda, a giugno prossimo partirò probabilmente senza GPS, non avendo neanche la possibilità di caricarvi mappe Asia, mi piacerebbe però avere un “transponder” per registrare la traccia dell’itinerario percorso, quello posso farlo anche con lo smartphone volendo, agganciando solo il satellite senza fare uso di reti dati.
Magari mi doterò di qualche mappa, e mi armerò di pazienza chiedendo ai locali…stavolta il tempo non sarà un problema.
Regalo di Natale: Mirrorless-izzato!
Ebbene si: ho fatto la cazzata!
Dopo averle snobbate fino a ieri, ecco che mi ritrovo tra le mani una mirrorless…incredibile eh?
Partiamo dai presupposti, la reflex (Canon EOS 550D) pur essendo “compatta” nel suo genere era troppo ingombrante e pesante per l’utilizzo in viaggio, da sola occupa l’intera borsa da serbatoio e questo non va bene!
La mirrorless è grande quanto una compatta, con una lente zoom piuttosto corta davanti, pur mantenendo il sensore APS-C; non avendo lo specchio davanti al sensore, ed il pentaprisma sopra al corpo macchina, le dimensioni si possono ridurre notevolmente.
Ci sono tanti pro e contro per questi sistemi, ovviamente ognuno ha una propria visione ed i vantaggi/svantaggi dipendono dalle proprie personali esigenze, questo è il mio pensiero:
PRO
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Portabilità
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Qualità “reflex”
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Impatto con il pubblico fotografato più discreto
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Prezzo, costano generalmente meno delle reflex
CONTRO
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AF generalmente più lento, specie con sogg. in movimento
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Lenti disponibili
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Comandi meccanici/ghiere in minor quantità
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Durata delle batterie più breve
Lo schermo ruotabile è molto comodo, si può ruotare fino a 45° verso il basso e 180° in avanti, per autoritratti è ottimo, inoltre ha una buona risoluzione; è touchscreen, ed esiste una funzione “otturatore tattile” per cui premendo sullo schermo si scatta mettendo a fuoco il punto desiderato.
La macchina ha anche il wi-fi, ed attraverso uno smartphone si può remotare lo scatto, acquisirlo immediatamente oppure editarlo, o caricarlo direttamente anche su facebook: le capacità multimediali sono molto buone.
Vorrei farvi notare la compattezza, sta nel palmo di una mano senza affaticarla troppo.
Si nota anche l’assenza dello specchio una volta tolte le lenti, il sensore è a vista, perciò si dovrà anche fare più attenzione quando si cambiano le lenti; per lo stesso motivo però sarà anche più semplice da pulire, con soffietto apposito.
Le lenti sono l’e-mount sony, ne esistono poco più di 20 in totale per questo sistema, a prezzi anche abbordabili, l’accoppiata perfetta secondo me è lo zoom base più un pancake tipo il 20mm o il sigma 30mm; altrimenti anche lo zoom base è discreto; comprarne diverse farebbe perdere il senso alla mirrorless, la compattezza cercata si annullerebbe.
Questa macchinetta ha diverse funzionalità “ganze” integrate, una di queste è l’HDR in macchina: praticamente la macchina scatta 3 volte, il primo scatto avrà esposizione intermedia, poi sottoesposta e infine sovraesposta, per poi fondere le immagini in un High Dynamic Range image, ovvero in soldoni una foto in cui le alte luci sono catturate meno brillanti, e viceversa per le basse luci, ottenendo così un’esposizione ottimale su tutta la gamma; devo dire che funziona piuttosto bene, non produce troppi artefatti o scie a patto che non si scenda troppo coi tempi.
Sotto, in una scena con poca luce, l’HDR dà maggior luce alle zone in ombra, con scatto originale a SX, HDR a DX.
Un’altra funzione eccezionale è quella che permette la riduzione del rumore attraverso l’interpolazione di più scatti, 6 per la precisione: è incredibile, osservate i risultati, entrambe le foto hanno stessi dati di scatto, per una sensibilità di 6400 ISO, ma uno ha molto più dettaglio, che si nota perfettamente nel crop sottostante, riuscite ad indovinare quale dei due è il multiscatto con riduzione rumore?
Direi che al momento mi sto divertendo un sacco, facendo alcuni raffronti con la “vecchia” Canon 550D mi sembra addirittura di percepire un miglioramento, seppur minimo, nella nitidezza.
Qui di seguito alcuni esempi di scatto.
Scatto originale
Scatto DRO, 1 scatto ottimizzato
Scatto HDR, 3 scatti “fusi” in macchina
Scatto originale
Scatto HDR
18mm f3.5
Crop
55mm f5.6
Crop
Che dire, le immagini parlano da sole, la qualità non ha nulla da invidiare ad una reflex pesante ed ingombrante, per foto di strada o reportage è molto più indicata secondo me, l’autofocus è anche abbastanza veloce da consentire scatti al volo.
Magari più in là testerò meglio anche le potenzialità video, per ora promette bene!
Buona luce!
Neve e moto: vi insegno...
…vi insegno cosa non fare!!
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Prima regola: se c’è la neve e fa freddo, fatevi un teìno caldo e infilate sotto le coperte, magari davanti al camino!
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Seconda regola: la prima era una cazzata.
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Terza regola: Gas!
Scherzi a parte, non me la sono cavata poi così male, con la moto in configurazione “estiva” non potevo poi pretendere molto…
Ma cominciamo da 0: erano ormai 2-3 settimane che mi ripromettevo di andare a fare un giro “alla neve” in montagna, e vuoi per un impegno, vuoi per un altro, non ho mai avuto il tempo fino allo scorso sabato.
La mattina m’alzo bene, guardo il cocuzzolo della montagna; c’è ancora neve, bene, dopo pranzo si parte!
Mi vesto come uno che deve andare al polo sud, che se per caso mi scappa da…ehm…insomma mi ritrovate il giorno dopo congelato ancora in posizione.
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Regola n°1: specie se si fa del fuoristrada dove la moto va “guidata”, non vestirsi mai troppo, questo fa rimanere tutti i vapori espulsi dal corpo all’interno del vestiario, che così quando lo sforzo fisico cala si raffreddano e abbattono notevolmente la temperatura corporea, con rischio di ipotermia nei casi peggiori.
Al calduccio delle moffole ingrano la prima e gas verso la montagna, strada sgombra, pulita, nessuno in giro, già sui 600m c’è neve ai lati, niente di preoccupante.
Una volta arrivato alla Trappola, la situazione si fa interessante, la neve comincia a coprire anche parte della sede stradale: “O via, vediamo ì’ che so fare!!”.
Purtroppo le dolci rimembranze del duemmezzo honda a due tempi da 100kg mi avevano fatto apparire troppo rosea l’aspettativa, questo bolide da oltre 200kg è disumano da tenere in piedi!
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Regola n°2: se vi volete divertire davvero, evitate moto da 140kg in su!!
E così devo evitare di fermarmi per non bestemmiare per ripartire, bilanciare la pendenza di alcune curve che aggiunta all’attrito pari a 0 della neve ghiacciata tende a portarti dentro, evitare di uscire dai canali (o dentro o fuori!) creati dalle ruote delle macchine, e soprattutto evitare di cadere come un coglione!
Bene, quando ormai sono tutto gasato, vado su abbastanza bene, ecco che arriva puntuale la curva in contropendenza stile cavatappi di Laguna Seca con annessi 10cm di neve: immaginate che spettacolo sarebbe una MotoGP così?!
Niente, quando ormai la gravità mi ha spinto a meno di 2m dal burrone interno-curva, sono costretto a fare marcia indietro…e qui son dolori, 15′ secchi per girare la moto, che faceva totalmente i cazzi suoi slittando dappertutto!!!!!
Mannaggia…torniamo indietro.
Nel mentre t’incontro un nonno col nipote alle prese con le catene su di una Panda color fuoco, e che faccio, annego così i sogni del bambino a cui tanto piace la neve??
Dopo 10 minuti che il signore era a traccheggiare mi faccio avanti ed in 10 secondi gliene monto una, messa anche l’altra c’è tempo per 2 chiacchiere e tanta invidia quando mi racconta che lui da ragazzo c’era arrivato alla croce, col cross!
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Regola n°3: comprate una moto da cross..pardon, enduro!
Via, è presto, mi concedo il giro dall’altro versante, passando per Chiassaia e l’Anciolina, dopodiché la strada si fa più brutta, tutta a bacìo e con neve a caso per terra che manca poco vinco il premio per miglior slide in entrata di curva.
Una famigliola di cinghiali mi attraversa la strada, una benedizione che non sia passato di lì 5 secondi più presto, e per finire scendo giù verso casetta dove mi spoglio come un forsennato per il caldo incredibile che avevo!
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Regola n°4: se volete altri consigli, vi consiglio un corso di guida, oppure tante sane boccate per terra…prima o poi si impara, garantito!
Beh, almeno non sono cascato!!!
Viaggiare: qual è la tua filosofia?
La mia filosofia?
Probabilmente è proprio quella di non averla, una personale “ferrea” filosofia, o perlomeno di non sentirvisi troppo legato.
Esserne dotati significa avere dei paletti, significa non essere liberi: di fronte ad una scelta, significa non poter seguire quella filosoficamente non corretta, anche se più giusta, razionalmente o meno.
Non voglio avere un unico obiettivo, ne voglio avere molti, e nessuno di essi deve essere pregiudicato dalla mia linea filosofica, voglio essere padrone delle mie decisioni senza che esse mi vengano poi additate come non coincidenti con il mio pensiero.
Una mia etica individuale la manterrò comunque.
Essa dovrebbe impormi di non sfociare in estremismi da viaggiatore “professionista”; mai viaggiare per dimostrare che si riesce a fare un km più di qualcun altro, mai farlo per semplici scopi di autoglorificazione, o per dimostrare a qualcuno che si, io ce l’ho fatta.
L’unica persona a cui dovrò dimostrare qualcosa, sono io stesso,
senza troppe aspettative, ma con ingenua e sana curiosità verso le mie capacità.
Esistono altre importanti questioni da vagliare, come ad esempio…
…perché viaggiare sponsorizzati?
Secondo alcuni, viaggiare sponsorizzati è quanto di più eticamente scorretto per un viaggiatore duro e puro: ed è qui che basta tornare indietro di qualche riga per capire che a me non interessa estremizzare il ruolo di viaggiatore, ma semplicemente di coglierne le migliori opportunità, che con una filosofia più rigida non avrei potuto neanche assaggiare.
Questo è comunque un argomento su cui ritornerò con piacere in futuro.
Nel paragrafo subito sopra mi riferivo alle sponsorizzazioni di tipo tecnico, ma cosa pensare delle…
…sponsorizzazioni di tipo economico?
Anche questo è un argomento controverso, credo che se da un finanziamento economico derivi poi un accrescimento in qualsiasi altro termine (che non sia solo quello monetario), la sponsorizzazione di tipo economico non è da escludere a priori; d’altronde è sempre un mettere a disposizione una “vetrina”, e questa vetrina costa.
Mentre invece il…
…GPS?
I puristi ovviamente schiferanno la possibilità di averne uno con sé, io sono convinto invece che se usati senza abusarne sono strumenti di eccezionale ausilio alla guida; averlo dietro non significa usarlo per forza, se non lo si ha però lo si potrebbe rimpiangere, specie quando non si ha molto tempo o quando non si ha la più pallida idea di dove siamo e non c’è un’anima a cui chiedere; in poche parole: voglio scegliere io quando perdermi!
Un’altra questione importante è quella delle…
…missioni umanitarie?
C’è sicuramente chi lo fa in buona fede, e ne conosco alcuni esempi, ma troppo spesso questa è una scusa per risultare più appetibili sia ai media che, conseguentemente, agli sponsor.
Una missione umanitaria è una cosa lodevole, ma per rimanere tale dovrebbe essere “silenziosa” e mai pubblicizzata, perciò non voglio rendermi testimonial di qualcosa che rischia di essere una lama a doppio taglio; se lo farò, lo farò nel buio, o perlomeno senza sfruttarne la scia mediatica.
Mentre invece, quale è la filosofia che ho seguito per la…
…scelta della moto?
Con i pochi soldi che avevo a disposizione, a suo tempo scelsi quella che più mi faceva battere il cuore, con un occhio alla semplicità costruttiva, diffusione dei ricambi…
Col tempo ne ho fatto una special, adattandola alle mie esigenze e soprattutto al mio piacere personale, perché in fondo l’appagamento visivo per me è il massimo, non riuscirei a guidare una moto “brutta”, anche se funzionale!
In ogni caso…questo è quello che penso io, ognuno la vede come vuole, ed è giusto così!
E la tua filosofia, qual è?
EICMA - Il resoconto
Un’edizione di EICMA non la manco ormai da forse 6 anni consecutivi, ed alla prima rassegna di certo non avrei mai e poi mai pensato di poterla un giorno vivere da “protagonista”, insieme agli amici Travellers, presso uno stand, e che stand, quello di Motociclismo!
Il venerdì, dopo esser partito all’albeggiare in moto, arrivo a Milano stanco ma gasato per la novità, subito incontro Gionata al parcheggio moto, un abbraccio e via allo stand.
Purtroppo l’angolo che ci dedicano è meno interessante di quanto mi sarei aspettato, specialmente perché mancavano le moto, sarà per la prossima volta!
La sera ci dirigiamo all’aperitivo da Antonietta, al suo ristorante “La cucina dei frigoriferi milanesi”, sono sempre insieme a Gionata ed ovviamente che facciamo? Ci perdiamo, col GPS, in mezzo a Milano, ed arriviamo per ultimi con un’ora e mezzo di ritardo!
Così esibire la moto diventa un problema, adesso che il locale è già pieno non potrò più portarla all’interno come preventivato…invece arriva Paola che mi incoraggia ad entrare ugualmente, a moto accesa, con Davide che mi fa strada tra gli invitati; parcheggio la moto, 3 grandi affondi di gas per “gasare il pubblico” e via ufficiale all’AperiTravellers!
Il sabato (dopo una dormita stile campo profughi a casa di Antonietta, a cui non ha voluto rinunciare neanche Mario Ciaccia, che eppure avrebbe casa a Milano!) il salone si riempie ancor di più, una calca incredibile, e tanti amici, oltre a quelli già passati venerdi, passano a salutare…mi piacerebbe menzionarli tutti e spero di non dimenticarne nessuno: Giuliano Mettica, Piergiorgio Pagano e famiglia, Achille Bosio con l’amico (non ricordo il nome, maledetto me!), Emilio Malatesta e fratello, Carla Spizzo e marito, Hibiki Sawada, Diego Zimbardi, Totò Femia (le motò), Franco Fiorineschi…sicuramente dimentico qualcuno, ragguagliatemi!!
E poi grazie a chi non è potuto intervenire, grazie a Motociclismo per lo spazio, grazie ai Travellers che si sono dimostrate persone sincere e genuine, oltre che viaggiatori di spessore, grazie a tutti!
Ovviamente la mia non era solamente una gita in fiera, ma un’occasione per presentare il progetto di viaggio 2014…chi è passato sa già, chi ancora invece è all’oscuro di tutto presto potrà essere accontentato!
Couchsurfing: dormire a costo 0!
Couchsurfing è una comunità popolata da oltre 5 milioni di persone in quasi 100.000 città in tutto il mondo, il cui sito web connette viaggiatori e locali che hanno interesse a conoscersi “offline” per condividere cultura, avventura e ospitalità, che poi è il fine principale di Couchsurfing.
All’inizio magari non è così intuitivo, ma quando si impara ad usarlo non se ne può più fare a meno, e presenta due grandi lati positivi rispetto a qualche vecchio metodo di scambio-alloggio:
- Non è necessario offrire in cambio ospitalità presso la propria casa, cosa che prima non accadeva con altre community, quindi chiunque sarà in grado di usufruirne, anche chi è impossibilitato ad ospitare per vari motivi
- Il sistema si basa su feedback dei viaggiatori, chiamati qui “references”, un po’ come su eBay, che certificano in modo genuino la bontà o meno di un host, in modo da garantire un piacevole soggiorno
Con questo sistema, durante il mio viaggio Firenze-Nordkapp ho risparmiato 23 notti in strutture ricettive, che al nord si sa, poco non costano.
Sono stato ospite in 14 città differenti: Copenhagen, Stoccolma, Oslo, Stavanger, Odda, Bergen, Trondheim, Bodo, Oulu, Helsinki, Tallinn, Riga, Vilnius e Budapest, e sapete qual’è il bello?
Il bello è che ho trovato quasi sempre hosts non di nazionalità!
A Copenhagen ad esempio ho trovato una ragazza polacca, a Stoccolma un Croato, a stavanger un lituano, ad Odda un venezuelano, a Bodo un filippino, ad Helsinki due tedesche ed una russa (ehehe…).
Tutto ciò per dire che Couchsurfing eleva a potenza gli interscambi culturali, una cosa incredibile!
Quindi, ricapitolando, abbiamo 2 grossi vantaggi ad utilizzare Couchsurfing:
- Risparmio economico (costa 0, inoltre spesso, ma non necessariamente, è offerto anche qualche pasto)
- Possibilità di conoscere subito e da un punto di vista più ravvicinato la realtà locale, e scambiarsi storie
Ovviamente è necessaria la conoscenza della lingua inglese, ma quella basta, la parla chiunque.
Però, c’è anche qualcosa a cui bisogna prestare attenzione: è vero, Couchsurfing è un servizio gratuito che volge ad aiutare il viaggiatore in difficoltà, ma deve essere una sincera esperienza di condivisione, altrimenti si rischia di venire estromessi da tale community con feedbacks negativi; non è possibile, o almeno non consigliabile, ad esempio, utilizzare Couchsurfing come un albergo, non è che arrivi, dormi, fai colazione e ti levi dalle scatole, no!
Ci sono alcune regole non scritte che impongono una certa etica, che vuole che si collabori per non pesare troppo sull’host, rispettare il locale che magari ha usi diversi dai nostri, condividere qualcosa che non sia solo il divano etc.
Un lato negativo di Couchsurfing è, secondo me questo:
- Non esiste, o esiste in minima parte, privacy
Non intendo la privacy dei momenti intimi in cui si ha bisogno di una doccia, ad esempio, quella è scontata.
Sinceramente a volte si necessita di una certa, diversa, privacy, si può aver bisogno di stare un po’ da soli, di far quello che si vuole senza render conto all’host, allora è il momento di rifarsi o alle strutture ricettive tradizionali, oppure, come facevo io (che secondo me è il top per la privacy!), dormire in outdoor con la tenda: vuoi mettere, puoi sfogarti col mondo intero senza che nessuno ti rompa le scatole!
Un altro lato “negativo” può essere che non è sempre semplicissimo trovare la casa dell’host, e far sempre combaciare i tempi (ok, esiste l’opzione “date flessibili“, ma non è il massimo far aspettare una persona); perciò è consigliabile magari “prenotarsi” con un certo anticipo, ma non troppo, diciamo che da 1 a 3 settimane prima può andare, troppo a ridosso si rischia di trovare già “occupato”, specialmente in grandi città (pensate: a Stoccolma ho dovuto mandare oltre 60 richieste per trovare un host a luglio!!!); se invece si “prenota” troppo in precedenza…mica è un albergo!?!
Un’ultima nota: da non molto Couchsurfing non è più una no-profit, perciò sono aumentati pro e contro di questa comunità.
Sicuramente ha raggiunto un pubblico enorme, chi ha interesse a promuovere il suo prodotto per trarne profitto tende infatti a raccogliere a sé il maggior pubblico possibile.
Questo ha creato però una serie di effetti negativi: innegabilmente l’utente medio è diventato molto più ignorante in termini di couchsurfing, che vede questa comunità come una sorta di facebook, dove conta solamente compilare il profilo, inserire qualche foto e navigare tra gli utenti; e l’ospitalità?
Beh dunque è diventato più difficile riferirsi ad un pubblico adeguato, le richieste ricevono in sempre più casi risposte negative (o addirittura vengono ignorate).
Perciò, quando fate una ricerca, filtratela sempre per esperienza o pertinenza, sarete più certi di andare a colpo sicuro!
Beh, dopo questa breve introduzione a Couchsurfing, vi invito a dare un occhiata al sito, e se vi va, potete lasciarmi una referenza sul profilo.
Tra qualche tempo la guida passo-passo sarà online, per averla in anteprima iscriviti alla Newsletter, a presto!
Vieni a trovarmi all'EICMA!
Dopo l’interessante esperienza avviata con la rubrica di Motociclismo All Travellers, ci apprestiamo tutti all’evento dell’anno in Italia per quanto riguarda le due ruote: l’EICMA!
Sono tremendamente entusiasta di essere ospite d’onore di Motociclismo
presso il loro stand alla Fiera motociclistica più importante in Italia.
Perciò mi piacerebbe che ognuno di voi passasse a farci un saluto, con molti di voi ci conosciamo solo tramite il web ed i social networks in particolare, ma abbracciarvi uno per uno e scambiare due chiacchiere mi farebbe immenso piacere!
Con me allo stand troverete in ordine:
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Gionata Nencini
-
Antonietta Pasqualino di Marineo
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Danilka Livieri
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Tommaso Goisis
-
Alessandro Bacci
-
Elena Guarnieri
-
Simone Monticelli
-
Lorenzo Piolini
-
Davide Marelli
-
…Io!!
Ognuno ha la sua fantastica storia, alcuni davvero eccezionale, altri sono freschi di partenza, qualcuno sta progettando qualcosa per il 2014 (tra cui il sottoscritto!).
Perciò vi aspettiamo al Pad. 14 Stand M58 della Fiera, stand Motociclismo.
Inoltre, venerdi sera, ci troviamo tutti a fare un aperitivo da Antonietta, titolare di un ristorante a Milano, 10€ tutto compreso!
Ci vediamo a Milano…ho una bella novità in anteprima per il prossimo anno, non mancate!!!