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Ciao Russia, ci rivediamo...
Barabinsk.
Mi ha detto Ivan che lì ci sarebbe stato un buon ostello a prezzo discreto.
Mi dirigo verso Novosibirsk con l’idea di fermarmi proprio lì, nel mezzo preciso tra Omsk e la capitale della Siberia.
Parto non prestissimo, la moto la sento bene ma ogni mattina devo riabituarmi alle buche delle strade russe ed ogni volta ho paura che si smonti tutto.
La strada non è fantastica, sia per i cantieri che trovo che per la monotonia.
I camion la fanno da padrone in tutta la Siberia, sono presenti sempre e comunque, così come il traffico, che non accenna mai a sparire nonostante siamo nel mezzo del niente.
Verso l’ora di pranzo accosto sempre, e prendo delle deviazioni per i campi, in pochi metri mi trovo in dei paradisi con betulle e distese di steppa tranquille e perfette per la pausa spuntino.
Poi c’è sempre qualche sorpresa: ogni tanto vedevo persone chinate a raccogliere non so cosa in ogni angolo della steppa, ma cosa staranno cercando?
Allora mi chino anche io e…ecco, la sorpresa della Siberia sono queste fragoline di steppa!
Ogni tanto, anzi spesso, qualche Lada mi passa accanto, i Russi amano fare pic-nic nella steppa, ed è da loro che ho preso ispirazione.
Sono contento.
Specie quando sono da solo, nessuna macchina in vista, mi siedo e scruto la Siberia, sento qualcosa di grande.
Guardo la moto, ne sono fiero, realizzata in un pezzo unico grazie alla sapienza di Fabio, mi dà soddisfazione: consumi mai sotto i 19km/l in qualsiasi condizione, solo 1.5kg d’olio consumati in 10.000km, ciclistica precisa nonostante la mole, frenata migliorata di molto, e nonostante gli strapazzamenti, nessun cedimento.
Riparto, la strada continua dritta inesorabile, quando di nuovo mi coglie lo spavento.
No, dai, non posso essere fermato per l’ennesima volta dalla polizia!
Rallento.
Mi sento stupido…
Mi avvicino, è una sagoma di cartone: questo era già successo in Polonia 2 anni fa, sembra che nei paesi dell’Est sia in voga questo metodo preventivo…e funziona!
Arrivo a Barabinsk, mancano pochi km e potrò riposarmi nel dormitorio che mi aveva consigliato Ivan.
Molto lentamente arrivo, in questo paesucolo senz’anima, la Gastiniza bianca con finiture blu appare, accosto.
Zdrastvuitye! (Buongiorno) Skolka stoit za notch? (quanto è per una notte?)
1850 rubli. COSA?
Sono più di 40€, ringrazio e me ne vado. Imposto sul Garmin il più vicino motel, 4 km e ci sono.
1000 rubli, 20€, mi accontento, l’atmosfera è buona ed ho una bella stanza con bagno in comune, ma pulito.
Si riparte. Mi aspetta un’altra tappa da soli 330km.
Ho diviso la distanza tra Omsk e Novosibirsk in due tratti uguali di 330km, modesti da percorrere in una giornata intera, ma pesanti.
Perché? Presto detto.
Le strade siberiane si fanno sempre più uguali km dopo km, prendo sonno guidando perché il paesaggio non cambia, in più oggi non riesco a fermarmi più di 10 minuti per la pausa pranzo che devo andarmene perché sono sotto attacco dalle zanzare.
A lato della strada è tutto un acquitrino.
Penso che se dovessi sbandare la moto affonderebbe inesorabilmente nelle acque siberiane, e d’inverno rimarrebbe congelata là sotto.
E magari tra milioni di anni la troveranno degli scienziati e si domanderanno cosa fosse.
Arrivo a Novosibirsk.
Proprio come l’aveva descritta Ivan: grande, enorme, ma con strade capaci di contenere il suo traffico, e così in non molto tempo raggiungo la mia prima destinazione, dopo aver cercato indicazioni nella zona prescelta: NBS Motor, concessionario e meccanico moto.
E’ l’ora del cambio gomme, ancora hanno del battistrada, ma sono del tutto inutili per le piste mongole, così su loro consiglio (anche perché non avevano molta altra scelta) monto delle Metzeler Enduro 3 Sahara.
Il meccanico non vuole essere fotografato e mi chiede di uscire…esco odiandolo, perché detesto quando qualcuno mette le mani sulla moto senza che possa controllarlo.
Mi garantiscono 3-4000km di percorrenza con queste gomme. EH???
Io spero di farcene tanti altri, devo arrivarci in Giappone!
E adesso raggiungo Liza.
Abita 20km a sud di Novosibirsk, un’altra mezzoretta e la raggiungo. Ci incontriamo alla fermata del bus vicino casa sua.
Arriva in bicicletta, su una graziella, e mi porge un foglio con una traduzione in inglese.
Non parla benissimo inglese perciò si è prodigata affinché capissi, traducendo con il suo pc e stampando il testo.
Andiamo nel suo appartamento, mi concede una doccia riparatrice e poi andiamo…nella spiaggia!
Quale spiaggia? Quella dell’Ob sea, ovviamente, dove l’Ob forma un bacino immenso, tale da apparire come un vero e proprio mare.
Facciamo barbecue sulla riva dell’Ob Sea, che ganzo, penso che potrei fare spesso un fuocherello vicino ai prossimi appostamenti tenda.
Si fa buio, la tempesta che vedevamo all’orizzonte si avvicina impetuosa, ce ne sbattiamo un po’, finché poi non comincia a piovere seriamente, dopo essere stati avvertiti da qualche forte raffica di vento.
Cerchiamo di scappare verso casa ma è impossibile, così chiediamo soccorso ai russi che avevano la tenda accanto a noi, e loro contentissimi ci ospitano e ci offrono da mangiare e da bere, e buona compagnia.
Siamo bagnati fradici.
Loro, ubriachi fradici.
E’ bello stare in compagnia di locali, l’atmosfera è davvero russa!
Il giorno dopo su consiglio di Liza vado allo Zoo.
Prendo una Marshrutka, i minibus che scorrazzano come matti ovunque nei paesi ex USSR, e poi la Metro, che qui va come le giostre…a…gettoni!
Devo aver avuto una faccia molto spaesata all’uscita della metropolitana, perché questa ragazza si è avvicinata a me e mi ha chiesto se avessi bisogno di aiuto…una volta saputo che stavo andando allo zoo si è offerta di accompagnarmici, facendosi quasi 2km a piedi…wow..spasibo!!
All’interno ci sono animali di ogni tipo, mi chiedo come possano resistere d’inverno animali della Savana, o d’estate animali come il lupo siberiano o l’orso polare…qui d’estate si arriva anche a 40°C, l’escursione è esagerata se pensiamo ai -45 dell’inverno.
Per tornare prendo il “trenino” diesel che dallo zoo fa un giro di qualche km dentro il parco. E’ usato dai russi per “allenarsi” alla Transiberiana.
Tipica strada vicino alle bellezze del centro…sterrata!
La sera decido di portare un po’ di spirito italiano in questa terra fredda, e preparo sugo con carote, cipolla, pomodori pelati e…olio di semi di girasole…accidenti!
Non riesco a trovare tutti gli ingredienti, e le verdure sono di scarsa qualità, forse arrivano dall’estate scorsa…però almeno la pasta la prendo buona: Maltagliati, a 1.50€ per mezzo chilo, mannaggia! La Barilla costa più di 2€…menomale abito in Italia!
Il risultato non è male infine…però mangiamo con cucchiani…ahhh, la cultura gastronomica, se sapessero cosa è!!!
Beh, mi aspetta l’ultimo giorno a Novosibirsk, anzi, a dire il vero è già finito, e domani è l’ora di saltare in sella verso gli Altai e la Mongolia.
Liza è stata un’ottima host, accomodante e gentile, nel vero spirito Couchsurfing.
Da ora in poi starò abbastanza lontano dalla civiltà, presumo, almeno dopo il confine mongolo.
Perciò i collegamenti potrebbero essere troncati già da domani, o al max tra 3-4gg, per circa 2 settimane.
Pazientate, me ne vado un po’ fuori dal mondo.